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Agli occhi di una giovane

La Regola di Santa Chiara di  Assisi 

Ciao,                     

ho provato a scrivere i miei pensieri, le mie impressioni sulla Regola di s. Chiara: non è stato facilissimo, forse perché entra nell’intimità più profonda di una persona. Ho sempre pensato che le clarisse fossero le custodi del mondo, che con le loro preghiere proteggessero tutti noi. Leggendo la Regola ho avuto la conferma di questo, ma la cosa più importante è che la vostra vita è dedicata soprattutto all’amore per Dio. Non ti nego che qualche volta mentre leggevo mi fermavo e mi domandavo: “ma anche questa è libertà? Le clarisse si sentono libere?”

Effettivamente la libertà non è fare ciò uno vuole senza regole ma è qualcosa di più grande, che è presente dentro di noi. Quindi anche osservare il Vangelo, vivendo in obbedienza in un monastero, senza nulla di proprio, può essere la forma più grande di libertà che una persona può desiderare. Credo anche che la libertà si colleghi con l’amore, siete lì perché amate Dio e siete sue spose, cosa c’è di più meraviglioso che amare liberamente chi desidera di più il nostro cuore?! 

Ci sono alcune cose della Regola che non capisco e che mi sembrano troppo severe, come la presenza di una grata, o come il panno dietro di essa (anche se credo che ora alcune di queste ‘cose’ siano vissute un po’ diversamente). Penso che incontrare la gente per voi sia importante, ascoltare e conoscere quello che sta accadendo fuori per poter pregare.

Una delle cose che mi piace è la regola della povertà, perché è l’essenziale quello che conta; e come dice S. Chiara: “sorelle mie carissime, eredi e regine del regno dei cieli, …vi ha reso povere di cose ma ricche di virtù”. Non solo povere materialmente ma anche di quella povertà d’animo che è essere umili; ed è proprio questa la cosa che vi contraddistingue di più: è la prima cosa che notiamo noi dall’esterno oltre al vostro sorriso e alla vostra serenità.  Deve essere bello anche il rapporto che si crea tra di voi e con la abbadessa, sicuramente non facile; ma con il tempo imparando a conoscersi e imparando ad amare ognuno a suo modo, si diventa davvero custodi l’una dell’altra.

La frase che porterò con me di questa piacevole lettura è questa: “se non perdonerete di cuore, nemmeno il Padre vostro celeste perdonerà voi”... penso che valga per tutti noi questa regola.