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“Sono un viandante…”

 

Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra,

e non distolgo il pensiero dal Suo volto.”

 

 

Se volessimo racchiudere il senso della vita di ciascuno di noi, di ciascun uomo sulla terra, probabilmente le nostre parole sarebbero poco più di un balbettio. Ci vogliono molte parole a colmare la sete e l’inquietudine del cuore dell’uomo, del nostro cuore.

Più che parole ci vogliono volti, mani, piedi, ci vogliono incontri, relazioni, storie da raccontare per cogliere quel lampo di luce che attraversa lo sguardo di chi testimonia.

Lo diceva bene Giovanni Paolo II: “Sono un viandante nello stretto marciapiede della terra e non distolgo il pensiero dal tuo Volto”.

Siamo tutti viandanti, camminiamo spesso su marciapiedi che il nostro cuore sente stretti e non potrebbero essere che cosi! Se tali non fossero metteremo radici su quei marciapiedi e a lungo cresceremmo storti come quegli alberi che poi vanno abbattuti.

Viandanti che hanno in sé il desiderio di un volto dal quale non distogliere lo sguardo. San Francesco quel Volto lo  vide nel lebbroso e nel crocifisso, santa Chiara lo vide nel volto di Francesco e nella custodia gelosa del crocifisso di Francesco. Come una catena giunta fino a noi, fino a te che leggi e che con noi sei viandante nello stretto marciapiede di questa terra.

Ricorda non distogliere mai lo sguardo dal suo Volto; pena fermarsi sul marciapiede come se fosse casa. Casa invece è la dove profuma la vita con la libertà, verità e amore. Casa è là dove Qualcuno ti chiama, ti fa vedere alla sua mensa e trovi vita perché trovi quel Volto che tanto cerchiamo.